Luoghi e strade dei Promessi Sposi

Lecco nel 1600

Lecco, una cittadina di oltre quarantamila abitanti posta sul ramo omonimo del lago di Como, porta della Valsassina e dei giacimenti metalliferi che, assieme alla produzione della seta, hanno segnato fino dal medioevo la sua fortuna industriale. Qui visse parecchi anni della sua vita il discendente di una famiglia che aveva accumulato una ingente ricchezza proprio con l'estrazione e la trasformazione dei minerali ferrosi.

Don Lisander Manzoni, umanista, scrittore e poeta, decise di lasciare il lago all'età di 43 anni per trasferirsi a pochi passi dal Duomo di Milano. Da quel momento cominciò a pensare ad un romanzo storico ambientato a Lecco negli anni in cui la sua famiglia era rispettata e potente in Valsassina e, assieme ad altri signorotti, responsabile anche di faide locali: "Cuzzi, Pioverna e Manzon / Intendel minga de reson" proprio come alcuni personaggi ben descritti nel romanzo.

Monumento a Manzoni
Monumento ad Alessandro Manzoni a Lecco
Particolare
Particolare di Renzo e Lucia

Il manoscritto Fermo e Lucia vide la luce nel 1823, ma ci vollero ancora quasi venti anni perché fosse pubblicata la versione definitiva con il titolo I Promessi Sposi. Cominciò da subito la ricerca delle strade, delle case e dei palazzi dove si svolse la storia di Renzo e Lucia nella convinzione che il Manzoni avesse descritto luoghi conosciuti oltre che persone vissute realmente.

Il conte Stefano Stampa, figlio della seconda moglie del poeta, riferì nella sua opera Alessandro Manzoni, la sua famiglia, i suoi amici che lo scrittore gli confidò come nei Promessi Sposi le descrizioni dei luoghi fossero tali da rendere difficile la loro collocazione sul territorio.
Certamente il Manzoni si riferiva alle ambientazioni del suo romanzo ma, confessando la sua determinazione nello sviare il lettore dalla ricerca, confermava anche la reale esistenza dei luoghi stessi. Singolare che questa preoccupazione sia più evidente nella versione definitiva del romanzo mentre nella stesura originale di Fermo e Lucia la topografia è decisamente più precisa.

Caleotto
Palazzo Manzoni al Caleotto (Lecco)
Addio Monti
Lucia lascia Pescarenico (st. Gonin)

Manzoni, come già detto, visse parecchio tempo a Lecco, alcuni mesi all'anno fino all'età di 33 anni quando fu costretto a vendere la sua residenza del Caleotto e varie proprietà di famiglia nei comuni di Lecco, Castello ed Acquate.
L'Addio Monti sembra un inno, un ricordo appassionato di un luogo caro, di un paese dove tutto concorre a renderlo uno dei più belli del mondo. Dopo la vendita del Caleotto nel 1818 Manzoni non tornò più a Lecco, ma subito dopo si mise al lavoro dando forma ai ricordi più cari con la prima stesura del suo romanzo terminata nel 1821.

Ecco che palazzo Manzoni (in rosso sulla mappa) diventa il centro di buona parte del teatro dei Promessi sposi.
Dalla sua casa si dispiegavano intorno tutti i luoghi principali della rappresentazione: Lecco, residenza del podestà, del governatore spagnolo e dell'Azzeccagarbugli, più sopra Olate, possibile residenza dei principali personaggi. Guardando a nord, lungo la strada per la Valsassina da cui scesero i Lanzichenecchi, si poteva vedere ciò che restava del palazzotto medioevale di don Rodrigo che sorgeva sulla cima d'uno de' poggi ond'è sparsa e rilevata quella costiera. A est, sotto al Resegone, il borgo di Acquate con il bivio ed il tabernacolo dell'incontro di don Abbondio con i bravi.

mappa

Lecco nel XVI secolo sorgeva all'interno delle fortificazioni fra il torrente Gerenzone e Caldone. Salendo verso la montagna si incontra Castello dove si trova il nucleo fortificato più antico e, poco lontano, Olate ritenuta la piccola cura di don Abbondio.
Lungo il Gerenzone e la strada per la Valsassina si trovano San Giovanni e Laorca dove si svolgevano buona parte delle attività legate alla trasformazione e alla lavorazione dei metalli. Queste attività sorsero anche lungo l'antica mulattiera per la Valsassina che sale a sinistra del Caldone passando per Olate e Bonacina.
A destra del Caldone si trova (un tempo fra coltivazioni di vigneti e gelsi) Olate, il centro più popolato.
Vicino al torrente Bione, che forniva forza motrice a vari filatoi, si trovano Germanedo e, in riva al lago di Garlate, Pescarenico. Non in mappa, oltre Pescarenico lungo la strada per Bergamo, troviamo Maggianico e Chiuso dominato dalla rocca dell'Innominato.
Il trecentesco ponte fortificato di Azzone Visconti, che porta a Milano, si trova fra Lecco e Pescarenico.

In verde il tracciato della passeggiata di don Abbondio da Germanedo a Olate passando per il bivio dei bravi (Acquate).
In rosso il sito dove venne costruito palazzo Manzoni e il percorso più breve fra Pescarenico e Olate, il paese di Renzo e Lucia.
In rosso e arancione la variante seguita la notte della fuga dai promessi sposi per imbarcarsi vicino alla foce del Bione.
In rosso e blu la strada da Olate verso la Valsassina ed il palazzotto di don Rodrigo seguita da padre Cristoforo.
In blu e viola il percorso seguito da don Rodrigo quando raggiunse la rocca dell'Innominato. Da qui passarono anche i Lanzichenecchi.
(Tratto dal primo libro sulla Topografia dei Promessi Sposi di Giuseppe Bindoni)

Curioso pensare che proprio vicino alla residenza del Caleotto tutti i personaggi del racconto siano passati per andare e venire da Pescarenico, da Chiuso, da Bergamo o da Milano. Sembra quasi che il Manzoni se li sia immaginati stando ad occhi chiusi seduto davanti alla sua casa mentre cercava di costruire la storia che lo ha reso celebre.
Fino dalle prime ricerche sulla topografia dei Promessi Sposi il paesello di Lucia è stato individuato, a pari merito, nelle frazioni di Acquate ed Olate dove sono state poste due targhe sulle rispettive chiese di don Abbondio e case di Lucia. Anche il palazzotto di don Rodrigo ha avuto la stessa sorte di essere ubicato in due sedi differenti. Sembra proprio che Manzoni sia riuscito bene nel suo impegno di “sviare” il lettore.

Chiesa di Acquate
La chiesa di Acquate
Acquate. Casa di Lucia
La strada di Lucia a Acquate
Edicola Bravi
La strada dell'incontro con i bravi
Chiesa di Olate
La chiesa di Olate
Olate. Casa di Lucia
La casa di Lucia a Olate
Palazzo di Don Rodrigo
Ciò che resta del palazzo di don Rodrigo a Laorca

Gli studi approfonditi di Giuseppe Bindoni, che sul finire del XIX secolo ha pubblicato ben due libri sull’argomento supportati da una approfondita ricerca storica ed archivistica, da cartografie antiche e ricerche catastali, tendono a posizionare ad Olate la casa di Lucia ed a Laorca il palazzotto del suo malvagio pretendente.
Differente sorte per il castello dell’Innominato che, sebbene nel Fermo e Lucia sia indicato in modo inequivocabile sullo sperone roccioso posto sopra Chiuso e Somasca dove ora lo possiamo vedere, il Bindoni lo posiziona più a monte confidando nella descrizione presente nei Promessi Sposi.


Innominato
Il castello dell'Innominato (G. Gennai)
Innominato
Il castello dell'Innominato (st. Gonin)
Salita
Salita da Somasca al castello

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Aprile  2023 - Dario Monti