Il tratto lombardo


 


(DAL P0 A VERCELLI)
 



 

 

Da Corte Sant'Andrea il percorso della via Francigena corrisponde all'attuale strada che porta ad Orio Litta, importante centro agricolo. Poco dopo Orio Litta per seguire l'antico tracciato medievale, dobbiamo imboccare la Strada Statale n. 234, dopo aver attraversato il Lambro ci troviamo nei pressi di un famoso punto di sosta, owero, Santa Cristina che ancor oggi possiede una struttura tipica del Medioevo, fu, inoltre, ricordata per il soggiorno di Corradino di Svevia nel 1267. Continuando verso Pavia, incontriamo una localita famosa prevalentemente per una "curtis", regia, usata dagli imperatori Carolingi prima e dai re italici poi: Corteolona: Dopo l'Olona, la Francigena perveniva al castello di Belgioioso, oggi grande borgo agricolo. La Francigena ci porta al centro di Pavia, nel quale possiamo tuttora riconoscere la pianta del vecchio accampamento quadrangolare. Molto importante per le diverse civiltà antiche è stata la presenza di due grandi fiumi indispensabili per i commerci e per le comunicazioni. La città fu arricchita pitt volte di monasteri e chiese, e addirittura in eta Longobarda divenne centro politico e culturale del Regno, ancor oggi Ia parte antica della città ha mantenuto un aspetto medievale. Le due strutture die prevalgono tuttora sono le chiese di San Michele e di San Pietro in Ciel d'Oro. La prima fu costruita nella prima meta del XII secolo. e fu sede di diverse cerimonie medievali, la seconda sorta nel 1132, ha facciata è molto simile alla chiesa di San Michele. Le chiese divennero anche ospedali e punti di sosta per i pellegrini anche se, molto spesso, questi ottenevano cibo e un degno riparo dalle strutture pitt ricche. Dal XII secolo Si aggiunsero altre istituzioni, che fecero aumentare le case di accoglienza. Pavia, principale tappa della via Francigena, venne spesso menzionata nelle fonti itinerarie, la troviamo anche nelle Chanson de Geste. Dopo Pavia, il percorso continuava attraversando San Martino Siccomano, dove troviamo una chiesa risalente al XII secolo, proseguiva poi negli odierni centri agricoli di Gropello e di Garlasco. Nei pressi di Gropello vi è Scaldasole, die conserva sulla facciate di una chiesa la statua di San Giacomo, abbigliato da pellegrino. La tappa successiva era Lomello, giA posta sulla strada romana, conduceva in Gallia, divenne nel Medioevo sede dei Longobardi; la sua presenza è testimoniata dalla presenza di due edifici romanici: la basilica di Santa Maria Maggiore e il battistero di San Giovanni. Oltrepassato Lomello Si incontrava l'abbazia di Sant'Albino, che fu rifondata nel 774 da Carlo Magno. Da qui Si giungeva a Mortara, nel Medioevo importante nodo viario, questa importanza nella viabilitA ebbe inizio con la nascita di un nuovo ordine religioso, con sede nella chiesa di Santa Croce, conservata dalla cittadina insieme a quella di San Lorenzo. La strada proseguiva con Robbio in cui sono rimaste: le chiese di San Pietro, di San Michele e l'abbazia di San Valeriano. A breve distanza troviamo Palestro. Dopo questi centri la strada per Vercelli è molto corta.