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Il colle di
Mattarella, in passato baluardo fortificato dell'antica Oscella,
è il luogo dove sorge il Sacro Monte Calvario di Domodossola.
Alla sommità si giunge percorrendo in automobile la strada
che, per chi proviene da Milano, si stacca dalla statale del
Sempione prima dell'ingresso in città. Lungo il percorso
si incontra la chiesa romanica dei santi Quirico e Giulitta con
affreschi interni del XIV- XV secolo. In cima alla salita la
seicentesca casa Stockalper ( che ospitò il barone vallesano
negli anni dell'esilio) dove ha sede la Riserva Naturale Speciale
del Sacro Monte Calvario di Domodossola, istituita dalla Regione
Piemonte nel 1991, e il complesso degli edifici sacri del Calvario.
Comincia qui la parte finale di un percorso devozionale il cui
inizio si trova più a valle, alla periferia della città.
Con la caduta del castello, il colle di Mattarella fu per oltre
due secoli lasciato in stato di abbandono finchè, nella
seconda metà del 1600, questo luogo fu scelto per richiamare
nei fedeli il ricordo del Monte Calvario e della Passione di
Cristo. Così come era avvenuto per altri Sacri Monti piemontesi
e lombardi (Varallo Sesia e Varese), anche a Domodossola determinante
fu l'opera dei frati cappuccini. I Padri Gioacchino da Cassano
ed Andrea da Rho del convento di Domodossola furono i primi
a proporre la realizzazione del Sacro Monte Calvario durante
le predicazioni della Quaresima del 1656. Il progetto ottenne
immediatamente il favore e l'impegno economico della Comunità
ossolana. Al giureconsulto Giovanni Matteo Capis fu affidato,
sin dall'inizio, il ruolo di promotore della fabbriceria.
La costruzione delle cappelle con la raffigurazione delle scene
della Passione conobbe alterne fasi costruttive, dal XVII al
XIX secolo. Nel 1658, dopo aver visitato il colle e visionato
il progetto complessivo, fu lo stesso vescovo di Novara, Mons.
Giulio Maria Odescalchi, a raccomandare la piantumazione del
sito e la definizione dei Misteri della Passione da raffigurare
nelle cappelle. Con la soppressione
degli ordini religiosi e la cacciata dei cappuccini nel 1810,
il Sacro Monte attraversò un lento declino sino all'arrivo
di Antonio Rosmini che seppe riportarlo a nuova vita con la fondazione
dell'Istituto di Carità, ubicato nelle immediate vicinanze
del Santuario.
La Quindicesima cappella o del Paradiso è una particolarità
di questo Sacro Monte: sorge infatti, isolata, poco più
in alto del santuario. La scena della Resurrezione rappresentata
è spettacolare e grandiosa: le nove statue in cotto, opera
del Rusnati, raffigurano Cristo sfolgorante in una nuvola da
cui si sprigionano raggi dorati. Negli affreschi alle pareti
Cristo appare agli Apostoli e ai discepoli di Emmaus.
La visita al Sacro Monte Calvario è possibile tutto l'anno.
Per inf.: Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario
di Domodossola, tel. 0324 241976; Istituto Rosminiano S. M. Calvario
0324 242010 |
Rosalba Franchi - 2002 |