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![]() Una mappa narrativa. Una mappa che, anziché
città, paesi o aeroporti collega promontori, falesie,
spiagge, picchi montani, foreste, foci di fiumi e cascate. Con lo zaino colmo di suggestioni letterarie
che hanno stimolato la sua curiosità e fantasia sin da
bambino, Robert ( viene spontaneo chiamarlo per nome perché
con la lettura, piano piano, si diventa compagni di viaggio)
parte alla scoperta di luoghi remoti e pressochè sconosciuti
del suo Paese. Egli vive a Cambridge da una decina d'anni: alla
città lo legano il suo lavoro di insegnante, la famiglia
ed un profondo affetto per l'ambiente che lo circonda. Forse
proprio perché immerso quotidianamente nella vita urbana
con i suoi lati positivi ma anche con i disagi causati da rumore,
traffico ed inquinamento, in lui si è andato rafforzando
nel tempo l'amore per le montagne, la natura selvaggia ed incontaminata
e gli spazi aperti , così inacessibili da essere difficilmente
raggiungibili dagli uomini. Arrivare in un simile luogo significa
non solo mettere a dura prova le proprie capacità di adattamento
ma anche sapersi inoltrare al di fuori della storia. La storia che spinge Robert allo studio
della cartografia e di tutte le forme attraverso le quali l'uomo
ha sentito il bisogno di rappresentare i luoghi in cui abita.
A ritroso nel tempo sino ad incontrare il prezioso graffito rupestre
della mappa di Bedolina, così lontano ma così ricco
di informazioni. Ciò che all'inizio sembra appartenere
ad un concetto di "selvaticità" di ambigua definizione,
lentamente si diversifica in forme del tutto nuove ed inaspettate. Rosalba Franchi |
Robert Macfarlane ed.Einaudi, Torino 2011 |