La viabilià nel Milanese nord-occidentale  e le trasformazioni Teresiane e Napoleoniche

esempio di ricerca storico-cartografica


Clarici-1580

Particolare Ovest della mappa del Calrici del 1580. La strata de Ro inizia dalla porta Giovia subito a sud del castello.

Nel 1868 Giulio Porro Lambertenghi curò la pubblicazione a Torino del libro "Statuti delle Strade ed Acque nel contado di Milano", rendendo disponibile un unico e prezioso codice in pergamena fino a quel momento sconosciuto e conservato presso la biblioteca Trivulzio. 
La Repubblica Milanese aveva diviso il territorio suburbano in sei distretti detti Faggie e nominati consoli per ciascuno di esse. Luchino e Giovanni Visconti estesero il sistema delle Faggie, in origine ristretto ad un perimetro di sei miglia, a tutto il contado e fecero un regolamento per le acque e per le strade ed anche per la pulizia della città. Questi regolamenti milanesi, datati 1346, erano talmente avanzati da non essere ancora recepiti pienamente in molte città, italiane e straniere, ai tempi in cui il Porro Lmbertenghi li ripropose a stampa nella seconda metà dell'Ottocento. 

statuti-titolo
particolare strada

Il libro comincia con un elenco delle località facenti parte delle singole Faggie o strade erariali  a cui era imposto l'obbligo della manutenzione delle strade che attraversavano il loro territorio con particolare attenzione alla viabilità principale. L'elenco comprende venti Faggie: ne prendiamo in considerazione, ad esempio,  una nell'area nord occidentale della Lombardia in cui si trovano tutte le strade che da Milano si dirigono al Lago Maggiore:

La determinazione de la strata de Ro: e comenza fora de porta Zobia in cima del boscho

Nel luogo di porta Zobia o Giovia (toponimo forse di origine romana a ricordo dell'imperatore Diocleziano o Giovio) ora si trova il castello Sforzesco in origine castello di porta Giovia. La "strata de Ro" cominciava quindi al castello sull'allineamento di corso Sempione e possiamo pensare che fosse il tracciato preesistente alla strada del Sempione voluta da Napoleone.
Le località comprese nell'area di competenza di questa strada, nei regolamenti del 1346, sono elencate divise per pievi:
Pieve de Treno, de Nerviano con corte o locho da Ro, de Parabiago, de Olza Ollona con la corte da Legnano, de Galara, de Soma, Mezana e Arsago, de Angiera,  in direzione Sesto Calende.
A partire da Olgiate Olona in direzione di  Laveno passando a sud del lago di Varese:
Pieve de Castel Sevro, de Varesio (parte sud), de Brebia, de Lezeduno (fino a Laveno), de Cuvio.

Olgiate Olona era una delle più antiche pievi del contado Milanese posta sulla sponda sinistra dell'Olona e crocevia della viabilità antica e medioevale.

Sempre a titolo di esempio nella pieve di Olgiate Olona sono elencate, fra le altre, le località: Marna, Reschalda, Nizorina, Ravello e Reschaldina ed il borgo o corte de Legnano con, a lato, la parte de la strata che ghe toca secundo la impositione del sale. Rispettivamente Br. 92, 54, 11, 86, 1429, dove Br. dovrebbe indicare l'unità di volume della Brenta (circa 50 l) o il Braccio cubico (210 l).

olgiate

Parte sella carta di Giovanni Ramis della seconda metà del 1700

Dal testo possiamo ricavare le seguenti informazioni:
  • La strata de Ro (come le altre fra cui la Varesina e la Comasina evidenziate in rosso nell'immagine) non era una sola strada ma un fascio di strade che da Milano portavano al confine nord orientale dello stato rappresentato dal Ticino e dal lago Maggiore.
  • Tutte le località che sorgevano nell'area di interesse del fascio di strade erano tenute a contribuire alla manutenzione delle strade stesse (sembra) in proporzione ai  residenti.
Dal particolare della mappa del Ramis, rilevata prima delle sitemazioni stradali prima Teresiane e poi Napoleoniche, si evidenzia:
  • L'itinerario stradale precedente alla strada del Sempione attraversava l'Olona a Nerviano e toccava i centri di Parabiago, Canegrate, Legnano, Castellanza, Olgiate seguendo un percorso ancora in buona parte percorribile che in alcuni tratti conserva il nome antico di via Roma. Ora la strada napoleonica del Sempione corre a destra dell'Olona fino a Castellanza per poi proseguire in linea retta fino a Gallarate.
  • Da Olgiate, invece, si proseguiva verso ovest-nordovest fino a Verghera e Gallarate seguendo un percorso esistente ancora per qualche chilometro per poi sparire nel groviglio di nuove autostrade e superstrade. 
  • Da Olgiate si poteva seguire, come ora, il lato sinistro dell'Olona passando per Solbiate, Fagnano, Cairate ecc. utilizzando una piccola strada (ancora percorribile) che tocca tutti i centri antichi originari.
  • La strada Varesina era doppia fino a Saronno.

nerviano
legnano
castellanza-olgiate

mappa impero Asburgico: in verde tracciato originale, in rosso la strada Napoleonica

La seconda parte del libro pubblicato dal Lambertenghi si intitola: Questa si è la rubrica generale de l'acqua e de la rasone de li molini e de le strade.
Contiene disposizioni  tolte dalle Consuetidines Mediolani del 1216 di cui esistono solo due copie, tratte dall'originale andato perduto, presso l'Ambrosiana e presso la Trivulziana.
Di seguito alcune norme igieniche riguardanti le strade:

  • Como nesuno possa butare in piaza alchuna cosa brodega fora de casa o de lobia.

  • Como nesuno possa tegnire ledame ne le vie publiche.

  • Como non se possa solassare li cavalli ne alchuna bestia ne le vie publiche.

Poi gli obblighi dei pubblici ufficiali:

  • Lo officiale de le strate sia tenuto solicitamente curare che alchuna via publica non sia ocupata et sia spazata non obstante prescriptione di tempo...

  • Li magistri ogni sei mesi siano tenuti et  debano senza speranza de premio alchino andare a vedere le strate e i ponti... et notificare li soy defecti a lo officio de le provisione...

Seguono una ventina di capitoli riguardanti il fiume Olona e le rogge affluenti. Poi sul Lambro, sul Seveso e sul Nirone. Quindi sul Ticinello o Naviglio de Gazano.  
La raccolta termina con gli Statuta Neronis del 1260.

navigazione sul naviglio

Nello studio sono state utilizzate:

  • "Architetto et pigliator di distanze, altezze e profondità di monti, colli ed acque" lo definisce G. P. Lomazzo (Trattato dell'arte della pittura,scultura et architettura, Milano 1585). Dell'attività del Clarici come cartografo si conosce una tavola dei dintorni di Milano entro il raggio di cinque miglia  elaborata nel 1583, corretta nel 1593 e rifatta nel 1600. Parte occidentale e parte orientale.
  • Carta Topografica Dello Stato di Milano secondo la misura Censuaria. 1777. Giovanni Ramis  &   Carolus Galeatius. Primo tentativo di una mappa moderna del Ducato di Milano - copia della bella mappa murale incisa di Giovanni Ramis del Ducato di Milano, con i laghi di Como, maggiore, e Lugano nel nord e il fiume Po fino a Cassalmagiore nel sud.

Il cartiglio del titolo della mappa è sormontato dall'aquila austriaca, e una grande vignetta allegorica occupa l'angolo inferiore sinistro della mappa. La mappa è di particolare interesse per la sua rappresentazione relativamente ingenua di informazioni topografiche, in un momento in cui la maggior parte delle regioni intorno al Ducato di Milano stavano intraprendendo indagini sceintifiche e mappe molto più scientificamente accurate.
La mappa di Ramis fu un tentativo di soddisfare una richiesta di Wenzel Anton, Prince von Kaunitz-Rietberg, (e poi cancelliere di stato) per una precisa indagine moderna del Ducato di Milano e della Lombardia. Tuttavia, il costo dell'indagine non è stato sostenuto dal governo austriaco centrale, e così è toccato a Milano per sostenerlo.  
La mappa di Ramis rappresenta un tentativo di adattare le informazioni locali precedenti in una presentazione più moderna. Von Kaunitz trovò la mappa mancante, un fatto che egli espresse per iscritto al conte Firmian, governatore di Milano.  La necessità di un autorevole sondaggio geodetico completamente moderno della regione è stata finalmente soddisfatta da de Cesaris, Reggio, e la grande mappa di Oriani di 1788-96.

  • Mappe dell'impero Asburgico relative alla seconda campagna militare di rilievi (1806-1869) disegnati in scala 1/28800. Sono considerate, assieme alle mappe prodotte durante la prima campagna di rilievi (1764-1784), un esempio unico per quanto riguarda la precisione, la risoluzione grafica dei dettagli, e l'implementazione artistica.

La seconda campagna, che integra la prima, si basa su rilievi catastali e su una triangolazione geometrica moderna eseguita per la prima volta dal 1807 al 1829 che ha reso possibile di riunire in un'unica mappa tutti i paesi dell'impero.

pieve Olgiate

Olgiate, centro agricolo nel quale i missionari milanesi fonfarono una delle più antiche pievi dedicata a Santo Stefano, martire il cui culto risale al V secolo dopo che furono ritrovate le sue spoglie a Gerusalemme.
Nel XII sec. ebbe un collegio di canonici e le due chiese di Santo Stefano e di San Lorenzo erano citate nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani. (Da Olgiate provengono vari codici in pergamena conservati ora nell'archivio parrocchiale di Busto ed all'Ambrosiana di Milano).
Nel 1583, per ordine del cardinale Carlo Borromeo, la sede plebana ed il collegio canonicale passarono a Busto nella chiesa di San Giovanni Battista. In preparazione di questo evento venne redatta la mappa della Pieve di Olgiate.

novembre 2017 - Dario Monti