I PELLEGRINI E LE VIE DI PELLEGRINAGGIO
di Rosalba Franchi

" Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s'intende peregrino se non chi va verso la casa di Sa' Iacopo o riede. E' però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l'Altissimo: chiamasi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa' Iacopo fue più lontana della sua patria che d'alcuno altro apostolo; chiamansi romei quanti vanno a Roma". Così scrive Dante nella Vita nova tracciando un preciso quadro d'insieme delle cosiddette "peregrinationes maiores" la cui pratica era assai diffusa nel Medioevo.

                  "Guida del Pellegrino" ed.1521 Lipsia

Scopo del viaggio era la visita ad un luogo particolarmente significativo per un cristiano, un sito reso sacro dalle presenza di preziose reliquie.

La Terra Santa e la città di Gerusalemme, sin dai tempi più antichi, avevano attirato schiere di pellegrini desiderosi di ripercorrere i luoghi in cui Cristo era vissuto e visitare il Santo Sepolcro: coloro che vi si recavano erano chiamati "palmieri" perché portavano, al loro ritorno, la palma di Gerico.

A Roma capitale della cristianità, i pellegrini confluivano da ogni parte d'Europa per venerare le reliquie di Cristo e dei primi martiri cristiani. A partire dalla fine del Duecento la "Veronica", una sorta di sudario in cui si voleva che Cristo avesse impresso i suoi tratti, fu una delle reliquie più venerate. Si trattava di coloro che Dante chiama "romei".

Dopo il 1300, anno in cui Bonifacio VIII proclamò il primo Anno Santo, il pellegrinaggio verso Roma si rafforzò notevolmente proprio grazie all'istituzione dei giubilei. Famosi, per la grande affluenza di fedeli, oltre al primo, quello del 1350 a cui , secondo le testimonianze del Villani, parteciparono " cristiani con meravigliosa e incredibile moltitudine, essendo di poco innanzi stata la generale mortalità, e ancora essendo in diverse parti d'Europa".

Santiago di Compostella cioè "la casa di Galizia ove si trovava la sepoltura di Sa' Jacopo", era la meta di coloro che Dante definisce "peregrini in senso stretto" .

Sita in Galizia, l'estrema regione occidentale della Spagna, Santiago conobbe la sua fortuna con il ritrovamento, nel IX secolo, del corpo dell'apostolo Giacomo (Santiago per gli spagnoli). Da quel momento e proprio nel luogo della sua sepoltura, si moltiplicarono i miracoli e le apparizioni tanto da richiamare un numero sempre maggiore di pellegrini.

Pellegrini a Roma durante un Giubileo

Nell'ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha proclamato il Cammino di Santiago di Compostella "primo itinerario culturale europeo". Oggi, alle soglie del Giubileo del 2000, ad esso si viene ad aggiungere quello della Via Francigena.

Si torna a parlare anche in Italia di antiche vie di comunicazione e di itinerari di pellegrinaggio. Se ne discute, se ne approfondiscono le conoscenze, ma soprattutto si tornano a percorrere le antiche strade. Le strade permettono la comunicazione tra luoghi diversi, stabiliscono i collegamenti, sviluppano un sistema di relazioni all'interno di un territorio. Sulle strade circolano le persone, le merci, le idee.

Nel Medioevo le strade hanno favorito la nascita e l'affermazione di una sostanziale unità della cultura europea. La parabola del romanico e la diffusione della musica trobadorica ne sono una chiara testimonianza che è sopravvissuta fino ai giorni nostri.



 


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